Influenza e raffreddore

Tachipirina 20 compresse 500 mg

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Tachipirina 500mg - 20 compresseAnalgesico, AntipireticoTachipirina 500mg è un farmaco analgesico e antipiretico a base di Paracetamolo, indicato per il trattamento della febbre e del dolore da lieve a moderato. La sua funzione analgesica agisce..

Informazioni sui prezzi ⓘ

Tachipirina 500mg - 20 compresse

Analgesico, Antipiretico


Tachipirina 500mg è un farmaco analgesico e antipiretico a base di Paracetamolo, indicato per il trattamento della febbre e del dolore da lieve a moderato. La sua funzione analgesica agisce efficacemente in caso di mialgie, nevralgie, cefalee e altre manifestazioni dolorose di varia entità e origine.

Tachipirina 500mg agisce anche come antipiretico, invece, il medicinale è particolarmente indicato nel trattamento sintomatico dell’influenza, delle malattie esantematiche, delle affezioni acute del tratto respiratorio. Il farmaco può essere assunto anche dai bambini a partire dai 6 anni di età che abbiano superato i 21Kg di peso. La posologia del farmaco va adattata in base all'età e al peso del paziente per i bambini. Seguire le istruzioni riportate sul foglietto illustrativo oppure chiedere consiglio al proprio medico.

Composizione

Principi attivi

Paracetamolo 500 mg. 

Eccipienti

cellulosa microcristallina, povidone, croscarmellosa sodica, magnesio stearato, silice precipitata.

Controindicazioni/Effetti indesiderati

Tachipirina 500mg non va somministrata nei pazienti con nota ipersensibilità al paracetamolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Inoltre, non deve essere assunta da pazienti affetti da grave anemia emolitica (tale controindicazione non si riferisce alle formulazioni orali da 500mg). oppure da grave insufficienza epatocellulare (tale controindicazione non si riferisce alle formulazioni orali da 500mg).

Modo d'Uso

Il medicinale può essere assunto per via orale per un massimo di tre giorni consecutivi, oltre i quali, se i sintomi persistono, è necessario consultare il medico e valutare insieme l’eventuale prosecuzione della cura.

Negli adulti la dose massima giornaliera di Tachipirina è pari a 3000 mg al giorno, se si assume per via orale.

Nei bambini, invece, la posologia ottimale è stabilita in base al peso corporeo e segue approssimativamente lo schema qui riportato a titolo informativo:

Bambini di peso compreso tra 21 e 25 kg (approssimativamente tra i 6 ed i 10 anni): ½ compressa alla volta, da ripetere, se necessario, dopo 4 ore senza superare le 6 somministrazioni al giorno (3 compresse). 

Bambini di peso compreso tra 26 e 40 kg (approssimativamente tra gli 8 ed i 13 anni): 1 compressa alla volta, da ripetere, se necessario, dopo 6 ore senza superare le 4 somministrazioni al giorno. 

Ragazzi di peso compreso tra 41 e 50 kg (approssimativamente tra i 12 ed i 15 anni): 1 compressa alla volta, da ripetere, se necessario, dopo 4 ore senza superare le 6 somministrazioni al giorno. 

Ragazzi di peso superiore a 50 kg (approssimativamente sopra i 15 anni): 1 compressa alla volta, da ripetere, se necessario, dopo 4 ore, senza superare le 6 somministrazioni al giorno. 

Adulti: 1 compressa alla volta da ripetere, se necessario, dopo 4 ore senza superare le 6 somministrazioni al giorno. E’ possibile assumere 2 compresse da 500 mg in caso di febbre alta e dolori forti, rispettando sempre l’intervallo di 4 ora prima di una nuova somministrazione.

Avvertenze

Nei rari casi di reazioni allergiche, la somministrazione deve essere sospesa e deve essere istituito un idoneo trattamento.

Usare con cautela in caso di alcolismo cronico, eccessiva assunzione di alcool (3 o più bevande alcoliche al giorno), anoressia, bulimia o cachessia, malnutrizione cronica (basse riserve di glutatione epatico) disidratazione, ipovolemia.

Il paracetamolo deve essere somministrato con cautela a pazienti con insufficienza epatocellulare da lieve a moderata (compresa la sindrome di Gilbert), insufficienza epatica grave (Child–Pugh>9), epatite acuta, in trattamento concomitante con farmaci che alterano la funzionalità epatica, carenza di glucosio–6–fosfato deidrogenasi, anemia emolitica. Dosi elevate o prolungate del prodotto possono provocare alterazioni a carico del rene e del sangue anche gravi, perciò la somministrazione nei soggetti con insufficienza renale deve essere effettuata solo se effettivamente necessaria e sotto il diretto controllo medico.

In caso di uso protratto è consigliabile monitorare la funzione epatica e renale e la crasi ematica. Durante il trattamento con paracetamolo prima di assumere qualsiasi altro farmaco controllare che non contenga lo stesso principio attivo, poiché se il paracetamolo è assunto in dosi elevate si possono verificare gravi reazioni avverse. Invitare il paziente a contattare il medico prima di associare qualsiasi altro farmaco. 

Gravidanza e allattamento

Nonostante studi clinici in pazienti gravide o in allattamento non abbiano evidenziato particolari controindicazioni all’uso del paracetamolo né provocato effetti indesiderati a carico della madre o del bambino, si consiglia di somministrare il prodotto solo in casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico.

Interazioni

L’assorbimento per via orale del paracetamolo dipende dalla velocità dello svuotamento gastrico. Pertanto, la somministrazione concomitante di farmaci che rallentano (ad es. anticolinergici, oppioidi) o aumentano (ad es. procinetici) la velocità dello svuotamento gastrico può determinare rispettivamente una diminuzione o un aumento della biodisponibilità del prodotto.

La somministrazione concomitante di colestiramina riduce l’assorbimento del paracetamolo. L’assunzione contemporanea di paracetamolo e cloramfenicolo può indurre un aumento dell’emivita del cloramfenicolo, con il rischio di elevarne la tossicità. L’uso concomitante di paracetamolo (4 g al giorno per almeno 4 giorni) con anticoagulanti orali può indurre leggere variazioni nei valori di INR. In questi casi deve essere condotto un monitoraggio più frequente dei valori di INR durante l’uso concomitante e dopo la sua interruzione.

Usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattamento cronico con farmaci che possono determinare l’induzione delle monossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio rifampicina, cimetidina, antiepilettici quali glutetimmide, fenobarbital, carbamazepina). Lo stesso vale nei casi di etilismo e nei pazienti trattati con zidovudina. La somministrazione di paracetamolo può interferire con la determinazione dell’uricemia (mediante il metodo dell’acido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio–ossidasi–perossidasi).

Effetti indesiderati

Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati del paracetamolo organizzati secondo la classificazione sistemica e organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati.

Patologie del sistema emolinfopoietico Trombocitopenia, leucopenia, anemia, agranulocitosi
Disturbi del sistema immunitario Reazioni di ipersensibilità (orticaria, edema della laringe, angioedema, shock anafilattico)
Patologie del sistema nervoso Vertigini
Patologie gastrointestinali Reazione gastrointestinale
Patologie epatobiliari Funzionalità epatica anormale, epatite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eritema multiforme, Sindrome di Stevens Johnson, Necrolisi epidermica, eruzione cutanea
Patologie renali ed urinarie Insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, anuria
Sono stati segnalati casi molto rari di reazioni cutanee gravi. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

Sovradosaggio

Esiste il rischio di intossicazione, specialmente nei pazienti con malattie epatiche, in caso di alcolismo cronico, nei pazienti affetti da malnutrizione cronica, e nei pazienti che ricevano induttori enzimatici. In questi casi il sovradosaggio può essere fatale.

Sintomi In caso di assunzione accidentale di dosi molto elevate di paracetamolo, l’intossicazione acuta si manifesta con anoressia, nausea e vomito seguiti da profondo decadimento delle condizioni generali; tali sintomi compaiono in genere entro le prime 24 ore. In caso di sovradosaggio il paracetamolo può provocare citolisi epatica che può evolvere verso la necrosi massiva e irreversibile, con conseguente insufficienza epatocellulare, acidosi metabolica ed encefalopatia, che possono portare al coma e alla morte. Simultaneamente vengono osservati un incremento dei livelli di transaminasi epatiche, lattico–deidrogenasi, e bilirubinemia, ed una riduzione dei livelli di protrombina, che possono manifestarsi nelle 12–48 ore successive all’ingestione.

Trattamento I provvedimenti da adottare consistono nello svuotamento gastrico precoce e nel ricovero ospedaliero per le cure del caso, mediante somministrazione, il più precocemente possibile, di N–acetilcisteina come antidoto: la posologia è di 150 mg/kg e.v. in soluzione glucosata in 15 minuti, poi 50 mg/kg nelle 4 ore successive e 100 mg/kg nelle 16 ore successive, per un totale di 300 mg/kg in 20 ore.

Conservazione

Conservare il prodotto in luogo fresco e lontano dal calore. La data di scadenza si riferisce al prodotto integro conservato nella confezione originale.

Formato

Confezione da 20 compresse da 500 mg di paracetamolo.