Dolore, febbre e infiammazioni

TACHIPIRINA 500 mg 30 Compresse

€6,10

Tachipirina 500mg-30 COMPRESSE 500 MG Analgesico, AntipireticoTachipirina 500mg è un medicinale analgesico e antipiretico a base di paracetamolo, ideato per dare sollievo in caso di dolore lieve o moderato, e per combattere i sintomi influenzali..

Informazioni sui prezzi ⓘ

Tachipirina 500mg-30 COMPRESSE 500 MG

Analgesico, Antipiretico

Tachipirina 500mg è un medicinale analgesico e antipiretico a base di paracetamolo, ideato per dare sollievo in caso di dolore lieve o moderato, e per combattere i sintomi influenzali. 

Nello specifico la funzione antipiretica agisce in caso di affezioni febbrili, malattie esantematiche e affezioni acute del tratto respiratorio, mentre quella analgesica calma sintomi di varia origine e entità quali cefalee, nevralgie, mialgie e simili.

Composizione

1 compressa contiene: 

Principio attivo: paracetamolo 500 mg.

Eccipienti: cellulosa microcristallina, povidone, croscarmellosa cronica, magnesio stearato, silice precipitata. 

Controindicazioni/Effetti indesiderati

• Ipersensibilità al paracetamolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti • Pazienti affetti da grave anemia emolitica (tale controindicazione non si riferisce alle formulazioni orali da 500mg). • Grave insufficienza epatocellulare (tale controindicazione non si riferisce alle formulazioni orali da 500mg).

Modo d'Uso

Usare il medicinale seguendo esattamente quanto riportato nel foglietto illustrativo.

La dose giornaliera di Tachipirina 500 mg  negli adulti non deve superare i 3000 mg  che corrisponde ad un massimo di 6 pillole al giorno, da somministrare, se necessario, dopo intervalli regolari di almeno 4 ore. In caso di dolori forti o stati febbrili alti si possono assumere 2 compresse alla volta rispettando sempre l’intervallo minimo di tempo sopraindicato.

Nei bambini la posologia è calcolata in funzione del peso corporeo e segue, in linea di massima, lo schema qui riportato a titolo informativo

Bambini di peso corporeo compreso tra 21-25 kg (approssimativamente tra i 6 e i 10 anni): ½ compressa alla volta, da ripetere, se necessario, dopo 4 ore senza superare le 6 somministrazioni nelle 24 ore (3 compresse al giorno). 

Bambini di peso corporeo compreso tra 26-40 kg (approssimativamente tra gli 8 e i 13 anni): 1 compressa alla volta, da ripetere, se necessario, dopo 6 ore senza superare le 4 somministrazioni nell’arco di 24 ore (4 compresse al giorno). 

Bambini di peso corporeo compreso tra  41-50 kg (approssimativamente tra i 12 e i 15 anni): 1 compressa alla volta, da ripetere, se necessario, dopo 4 ore senza superare le 6 somministrazioni nelle 24 ore (6 compresse).

Bambini di peso corporeo superiore a 50 kg (sopra 15 anni approssimativamente): 1 compressa alla volta, da ripetere, se necessario, dopo 4 ore senza superare le 6 somministrazioni nelle 24 ore (6 compresse). 

Per i bambini di peso corporeo inferiore ai 21 kg esistono in commercio altre formulazioni specifiche di questo medicinale per le quali è necessario chiedere consiglio al medico o al farmacista.

Avvertenze

L’assunzione di paracetamolo deve essere immediatamente sospesa nei rari casi in cui si verificano reazioni allergiche per lasciare il posto ad un idoneo trattamento curativo. La somministrazione va effettuata con cautela in caso di alcolismo cronico, eccessiva assunzione di alcool (3 o più bevande alcoliche al giorno), anoressia, bulimia o cachessia, malnutrizione cronica (basse riserve di glutatione epatico) disidratazione e ipovolemia. 

Nei pazienti che soffrono di insufficienza renale o epatica di livello lieve/moderato e nei soggetti affetti da sindrome di Gilbert, la somministrazione di paracetamolo deve essere effettuata solo se strettamente necessaria. 

L’assunzione di Tachipirina non deve avvenire in concomitanza con altri farmaci contenenti lo stesso principio attivo per non incorrere nel rischio di un sovradosaggio e quindi di effetti indesiderati anchi gravi. Dosi elevate o prolungate di paracetamolo, infatti, possono provocare un'epatopatia ad alto rischio e alterazioni a carico del rene e del sangue.

Il trattamento con il paracetamolo non deve superare i 3 giorni, oltre i quali è necessario consultare il medico per valutare l’eventuale prosecuzione della cura. In caso di uso protratto è consigliabile monitorare la funzione epatica e renale e la crasi ematica. Il medicinale non è indicato nei pazienti che riscontrano ipersensibilità al paracetamolo o ad uno qualsiasi dei suoi eccipienti e nei soggetti affetti da grave anemia emolitica e grave insufficienza epatocellulare.

Gravidanza e allattamento

Nonostante studi clinici in pazienti gravide o in allattamento non abbiano evidenziato particolari controindicazioni all’uso del paracetamolo né provocato effetti indesiderati a carico della madre o del bambino, si consiglia di somministrare il prodotto solo in casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico.

Interazioni

L’assorbimento per via orale del paracetamolo dipende dalla velocità dello svuotamento gastrico. Pertanto, la somministrazione concomitante di farmaci che rallentano (ad es. anticolinergici, oppioidi) o aumentano (ad es. procinetici) la velocità dello svuotamento gastrico può determinare rispettivamente una diminuzione o un aumento della biodisponibilità del prodotto.

La somministrazione concomitante di colestiramina riduce l’assorbimento del paracetamolo. L’assunzione contemporanea di paracetamolo e cloramfenicolo può indurre un aumento dell’emivita del cloramfenicolo, con il rischio di elevarne la tossicità. L’uso concomitante di paracetamolo (4 g al giorno per almeno 4 giorni) con anticoagulanti orali può indurre leggere variazioni nei valori di INR. In questi casi deve essere condotto un monitoraggio più frequente dei valori di INR durante l’uso concomitante e dopo la sua interruzione.

Usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattamento cronico con farmaci che possono determinare l’induzione delle monossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio rifampicina, cimetidina, antiepilettici quali glutetimmide, fenobarbital, carbamazepina). Lo stesso vale nei casi di etilismo e nei pazienti trattati con zidovudina. La somministrazione di paracetamolo può interferire con la determinazione dell’uricemia (mediante il metodo dell’acido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio–ossidasi–perossidasi).

Effetti indesiderati

Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati del paracetamolo organizzati secondo la classificazione sistemica e organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati.

Patologie del sistema emolinfopoietico Trombocitopenia, leucopenia, anemia, agranulocitosi
Disturbi del sistema immunitario Reazioni di ipersensibilità (orticaria, edema della laringe, angioedema, shock anafilattico)
Patologie del sistema nervoso Vertigini
Patologie gastrointestinali Reazione gastrointestinale
Patologie epatobiliari Funzionalità epatica anormale, epatite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eritema multiforme, Sindrome di Stevens Johnson, Necrolisi epidermica, eruzione cutanea
Patologie renali ed urinarie Insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, anuria
Sono stati segnalati casi molto rari di reazioni cutanee gravi. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

Sovradosaggio

Esiste il rischio di intossicazione, specialmente nei pazienti con malattie epatiche, in caso di alcolismo cronico, nei pazienti affetti da malnutrizione cronica, e nei pazienti che ricevano induttori enzimatici. In questi casi il sovradosaggio può essere fatale.

Sintomi In caso di assunzione accidentale di dosi molto elevate di paracetamolo, l’intossicazione acuta si manifesta con anoressia, nausea e vomito seguiti da profondo decadimento delle condizioni generali; tali sintomi compaiono in genere entro le prime 24 ore. In caso di sovradosaggio il paracetamolo può provocare citolisi epatica che può evolvere verso la necrosi massiva e irreversibile, con conseguente insufficienza epatocellulare, acidosi metabolica ed encefalopatia, che possono portare al coma e alla morte. Simultaneamente vengono osservati un incremento dei livelli di transaminasi epatiche, lattico–deidrogenasi, e bilirubinemia, ed una riduzione dei livelli di protrombina, che possono manifestarsi nelle 12–48 ore successive all’ingestione.

Trattamento I provvedimenti da adottare consistono nello svuotamento gastrico precoce e nel ricovero ospedaliero per le cure del caso, mediante somministrazione, il più precocemente possibile, di N–acetilcisteina come antidoto: la posologia è di 150 mg/kg e.v. in soluzione glucosata in 15 minuti, poi 50 mg/kg nelle 4 ore successive e 100 mg/kg nelle 16 ore successive, per un totale di 300 mg/kg in 20 ore.

Conservazione

Conservare il medicinale lontano dalla vista e dalla portata dei bambini e non utilizzarlo oltre la data di scadenza indicata sulla scatola (la data si riferisce all’ultimo giorno di quel mese). 

Formato 

La confezione contiene 30 compresse divisibili da 500 mg di paracetamolo.