Decongestionanti nasali

NAFTAZOLINA Gocce Nasali 10ml

€5,44

Principi attivi100 ml di soluzione nebulizzata e 100 ml di gocce contengono: Principio attivo: Nafazolina cloridrato g 0,200. Per gli eccipienti vedere paragrafo 6.1.EccipientiP-ossibenzoici esteri, acqua distillata sterile.Indicazioni terapeuticheDe..

Informazioni sui prezzi ⓘ
Principi attivi

100 ml di soluzione nebulizzata e 100 ml di gocce contengono: Principio attivo: Nafazolina cloridrato g 0,200. Per gli eccipienti vedere paragrafo 6.1.

Eccipienti

P-ossibenzoici esteri, acqua distillata sterile.

Indicazioni terapeutiche

Decongestionante nei processi infiammatori nasali, paranasali e nasofaringei.

Controindicazioni/Effetti indesiderati

Ipersensibilità e verso i componenti del prodotto. Riniti croniche. Malattie cardiache ed ipertensione arteriosa gravi. Ipertiroidismi. Glaucoma. Ipertrofia prostatica. Il farmaco è controindicato nei bambini di età inferiore ai 12 anni. Non somministrare durante o nelle due settimane successive a terapia con inibitori delle monoaminossidasi. Non assumere per via orale. Non impiegare per più di quattro giorni consecutivi.

Posologia

Soluzione gocce: tre-quattro gocce per instillazioni endo-nasali, due o tre volte al giorno. Per aerosol nasale e faringeo: diluire una parte di soluzione in due parti di acqua distillata; soluzione nebulizzata: tre nebulizzazioni endo-nasali, due o tre volte al giorno. Attenersi scrupolosamente alle dosi consigliate. Un dosaggio superiore del prodotto anche se assunto per via topica e per breve periodo di tempo può dar luogo ad effetti sistemici gravi.

Conservazione

Conservare a temperatura non superiore a 30 °C.

Avvertenze

Il prodotto, se accidentalmente ingerito, può determinare fenomeni tossici. Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. Nei pazienti con malattie cardiovascolari, e specialmente negli ipertesi, l’uso di decongestionanti nasali deve essere sottoposto al giudizio del medico. L’uso protratto di vasocostrittori può alterare la normale funzione della mucosa nasale e dei seni paranasali, inducendo anche assuefazione al farmaco. La ripetizione delle applicazioni per lunghi periodi di tempo può risultare dannosa. Pertanto, qualora non si apprezzino risultati favorevoli entro pochi giorni dall’inizio del trattamento, sospendere l’uso del preparato e consultare il medico. La congestione di rimbalzo è frequente con l’uso di decongestionanti nasali, e può condurre, con circolo vizioso, ad un uso eccessivo del prodotto: attenersi pertanto con scrupolo alle dosi consigliate. Casi di sovradosaggio sono più frequenti e più gravi nei bambini. Particolare cautela va adottata nei bambini, negli anziani e nelle donne nei primi mesi di gravidanza. Ai bambini ed alle persone sensibili è opportuno somministrare il preparato ad una concentrazione dello 0,50 per mille, aggiungendo, cioè, ad una parte di Rino Naftazolina tre parti di acqua. Per chi svolge attività sportiva: l’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test antidoping.

Interazioni

Non sono note.

Effetti indesiderati

Il prodotto può causare localmente fenomeni di intolleranza o congestione mucosa di rimbalzo. Per trattamenti ad alte dosi o per terapie prolungate oltre i quattro giorni, l’assorbimento della nafazolina attraverso le mucose infiammate può determinare effetti sistemici consistenti in ipertensione arteriosa, bradicardia riflessa, cefalea, disturbi della minzione. In caso di sovradosaggio, come in caso di assunzione accidentale per via orale, si manifesta ipertensione arteriosa, tachicardia, senso di oppressione toracica, cefalea intensa e, nei bambini, ipotermia, depressione del sistema nervoso centrale con spiccata sedazione, sintomi questi che richiedono l’applicazione di adeguate misure di urgenza.

Sovradosaggio

Non superare le dosi indicate, al fine di evitare effetti collaterali, quali bradicardia, sonnolenza, danni alla mucosa nasale.

Gravidanza e allattamento

Particolare cautela nell’uso del prodotto deve essere adottata durante i primi mesi di gravidanza e nel periodo dell’allattamento.